Il sabato 1 marzo 2025 si è tenuto a Costacciaro un convegno sul tema della disciplina del cibo tra i monaci benedettini nell’ambito delle iniziative per far conoscere la figura di San Romualdo di cui si celebrerà il millenario della morte nel 2027.
Il convegno, realizzato con il sostegno della Fondazione Perugia nell’ambito del progetto “Viae Sancti Romualdi”, ha voluto approfondire nello specifico il tema del rapporto fra Regola e cibo, offrendo alla fine anche un assaggio dei cibi della tradizione benedettina, grazie alla collaborazione della Unione dei cuochi umbri.
Dopo i saluti istituzionali dei sindaci dei Comuni di Costacciaro, Andrea Capponi, e Scheggia, Fabio Vergari, Euro Puletti, assessore alla cultura della Università degli uomini originari di Costacciaro, ha voluto ricordare il legame del borgo con l’abbazia di Fonte Avellana. Nel 1325, cioè esattamente 700 anni fa, il primo abate di Fonte Avellana, quando da eremo si trasformò in abbazia, fu un nobile di Costacciaro, Ubaldo dei Guelfoni da Costacciaro. Per l’associazione Tra-montana ha portato il saluto il presidente Raffaele Capponi, cha ha messo a disposizione i locali per il pranzo. Per l’Associazione Romagna Camaldoli ha portato il saluto il presidente Daniele Morelli. L’associazione fa parte del comitato promotore della “Viae Sancti Romualdi”.
Il primo dei relatori, Dom Cesare Bovinelli, del Centro Studi Avellaniti, ha p
Il secondo relatore è stato Giancarlo Passeri della Unione cuochi umbri. L’associazione ha studiato la dieta dei monaci e ha spiegato il menù che sarebbe stato offerto alla fine del convegno, a base di zuppa, pesce, agnello e dolce, oltre ad un tipico vino speziato medievale: l’ippocrasso.
Il Prof. Fabio Forlani della Università di Perugia (Economia e management), ha illustrato, infine, l’economia dei cammini dal punto di vista del marketing, partendo dal caso del cammino spagnolo di Compostela, sottolineando il grande impatto che essi possono avere sul territorio, l’importanza del radicamento nella cultura delle comunità locali e il legame con i valori spirituali che essi esprimono. Si parla oggi di turismo trasformativo, cioè di esperienze che portano ad un cambio di vita interiore ed esteriore. In senso cristiano si potrebbe parlare di conversione.