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Le confraternite di san Bernardino e santa Croce in Umbertide

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Nell’ambito della conferenze sulla storia della presenza francescana ad Umbertide si è svolto il 21 marzo 2024 un incontro sul ruolo e sul tema delle confraternite con particolare riguardo a quella della Santa Croce. I relatori erano Don Nicola Felice Abbattista, sacerdote della diocesi di Gubbio e assistente spirituale della Confraternita di Santa Croce di Gubbio. Il relatore ha illustrato la storia delle confraternite che nacquero come conseguenza immediata della esperienza cristiana, in particolare nella gestione della carità e nel culto. Nella disgregazione sociale della compagine imperiale romana la comunità ecclesiale costituì sodalizi laicali per venire incontro a esigenze di carità che già traspaiono anche dagli Atti degli Apostoli. Nel secolo XIII le confraternite cominciarono a incanalare le devozioni penitenziali e di culto dei laici. In una Chiesa caratterizzata dal ruolo eminente della gerarchia monaci erano il luogo della esperienza religiosa del popolo cristiano. Le confraternite erano anche il luogo della istruzione religiosa in una Chiesa che , fino al Concilio di Trento, non aveva un sistema organizzato di catechesi. Le devozioni quaresimali e della settimana santa , l’assistenza ai moribondi e ai malati, la devozioni ai santi erano i motivi principali della costituzione delle confraternite. Esse avevano però sempre una funzione caritativa che si esplicava nella creazione di ospedali e nella cura delle sepolture dei confratelli. Il saccone che spesso veniva usato esprimeva la uguaglianza di tutti davanti a Dio, eliminando le differenze sociali che venivano evidenziate anche dall’abbigliamento. Le confraternite si caratterizzavano per le seguenti finalità:

  1. Mutuo soccorso legato spesso al culto di un Santo.
  2. Devozione eucaristica, di penitenza, recita del Santo Rosario.
  3. Gestione dei luoghi di sepoltura con particolare riguardo agli indigenti e doti per le ragazze povere.
  4. Gestione delle indulgenze anche i collegamento con le confraternite romane.

Dopo il Concilio di Trento la caratterizzazione di impegno sociale e di formazione religiosa fu assunta dalle Confraternite in maniera più significativa. Esse acquisirono anche patrimoni rilevanti destinati a realizzare le loro finalità grazie a lasciti e donazioni.

Con San Bernardino le confraternite assunsero anche il ruolo di monti di pietà e di monti frumentari per combattere la piaga dell’usura e furono all’origine di alcune tipologie di banche.
Con le leggi espropriative dopo l’unità d’Italia il patrimonio delle confraternite fu passato ai comuni per continuarne le funzioni caritative.

Leonardo Tosti, priore della confraternita di Santa Croce di Umbertide, ne ha tracciato la storia. Essa nacque secondo la tradizione nel 1426 in seguito alla predicazione di san Bernardino nella città, finalizzata al culto eucaristico evidenziato dal sole eucaristico che veniva diffuso dal Santo nel famoso logo IHS.

Ad Umbertide c’erano anche altre confraternite come quella di S. Isidoro. La confraternite di Fratta curavano in particolare la sepoltura dei confratelli. Nel cimitero di Umbertide esistono ancora le cappelle funerarie legate a queste realtà. Un confratello famoso della Santa Croce fu Domenico Bruni (1758-1821), noto cantante lirico in tutta Europa, che è ancora sepolto nella chiesa della confraternita recentemente restaurata. La confraternita cura oggi la processione del Cristo morto del venerdì santo, portando la statua del Cristo morto.

La confraternita curava anche di fornire la dote per le ragazze povere per permettere matrimoni onorati e promosse un monte di pietà e un monte frumentario che aiutava i contadini con le sementi nei periodi di carestia.

Alla conferenza era presente il Parroco di Santa Maria della Pietà don Marco Freddi che ha portato il saluto e una delle responsabili di UNITRE Umbertide, Maria Grazia Scapicchi.

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