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La presenza dei frati minori a Umbertide

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Anche ad Umbertide il carisma francescano si è declinato nei secoli attraverso varie esperienze che hanno lasciato chiese, arte e realtà sociali che sono state profondamente collegate alla comunità. Gli incontri vogliono ripercorrere questa storia. Il ciclo di conferenze in collaborazione con l’Università della Terza Età di Umbertide e con il patrocinio del Comune.
Il 7 marzo 2024 si è svolto un incontro sul tema “Gli osservanti in Umbertide” a cura del professor Andrea Maiarelli dell’Istituto Teologico di Assisi e archivista della Porziuncola. Il relatore ha sviluppato la storia delle osservanza nell’ambito degli ordini mendicanti. L’osservanza fu un movimento che si sviluppò presto nell’ordine francescano in relazione alle discussioni sul tema della povertà. Il primo riconoscimento ufficiale di questo movimento fu dato a Fra Paoluzzo Trinci nel 1368 che, pur rimanendo all’interno dell’ordine francescano, poteva avere conventi propri che dipendevano da lui come vicario pontificio. Nel XV secolo il movimento dell’osservanza ebbe un notevole sviluppo grazie anche al ruolo di figure come S. Bernadino da Siena, Giacomo della Marca, Giovanni da Capestrano e altri. L’osservanza dunque si sviluppò in un primo momento in Umbria. Ad Umbertide nel 1481 un documento attesta l’autorizzazione data agli osservanti da Sisto IV Della Rovere, il papa francescano, di costruire una chiesa in località Mercatale, vicino alle mura del castello, trasportando il titolo dalla chiesa di S. Maria di Castelvecchio. E’ questa l’origine della Chiesa di S.Maria della Pietà a cui si aggiunse, quasi subito, un convento di frati legati all’osservanza. Il titolo della Chiesa divenne di Santa Maria della Pietà, termine usato per evidenziare le attività caritatevoli che caratterizzavano i frati anche attraverso la costituzione di confraternite come quella del suffragio. I frati si occupavano della assistenza agli ammalati del vicino ospedale. La presenza della comunità francescana, dopo l’interruzione napoleonica, continuò fino al decreto Pepoli del 1863. I francescani sono tornati ad Umbertide nel 1964, sostituendo una comunità salesiana che, dal 1941, aveva, su richiesta del Comune, attivito un oratorio per giovani e curato la parrocchia di Santa Maria della Pietà.

Si allegano gli appunti del prof. Maiarelli:

Francescani a Fratta sin dal Duecento: chiesa di San Francesco di fine Duecento, se ne è parlato nell’incontro precedente… ma poi conventuale, quindi non la trattiamo. Ma forse è un utile spunto per parlare di cosa si intende per Osservanti e per Conventuali…

quindi Osservanti! Cos’è l’Osservanza?

Paoluccio Trinci nel 1368 Commissario generale dell’Osservanza: può accogliere novizi ed avere case proprie

Gli Osservanti hanno rapida e vigorosa diffusione… dalla metà del Quattrocento da CdC e Montone puntano ad avere un convento a Fratta…

1449 tentativo documentato a S. Maria del Sette, tra Fratta e Montone, patrocinato da Carlo Fortebracci (vicinanza famiglie signorili agli Osservanti, Braccio si sposò alla Porziuncola nel 1421) ma non se ne fa nulla

1481 aprile 10 privilegio di Sisto IV: (perg. 121). Il documento è un privilegio, con cui il pontefice accoglie una supplica avanzata dal Vicario provinciale per l’Osservanza dell’Umbria. Il testo è piuttosto tortuoso… ve lo leggo com’è (ma in traduzione italiana) per poi commentarlo

Quod si ecclesia transferretur ad locum Mercatale et construeretur de novo in dicto loco Mercatalis, minus tamen ampla ad formam capelle, ipsaque antiqua ecclesia eisdem vicario et fratribus concederetur ut illam in domum fratrum reformarent per fare serivizi religiosi alla comunità, nam incole dicti opidi capellam ipsam construendam cum constructa foret congruis studerent frequentare honoribus, longe plusquam non frequentant ecclesiam ipsam de Castroveteri, quare pro parte vicarii et fratrum nobis fuit suplicatum che la chiesa di S. Maria Castroveteri si trasferisca in Mercatale e che ivi si ricostruisca con annesso convento e tutto quanto ad esso serva, sotto la medesima o altra invocazione e che ciò ad essi si conceda

si afferma che se la chiesa di S. Maria de Castroveteri venisse trasferita e ricostruita nel luogo di Mercatale e se la vecchia chiesa di S. Maria de Castroveteri fosse ceduta agli Osservanti per realizzarvi un convento, poiché gli abitanti del luogo a quel punto frequenterebbero maggiormente la nuova chiesa, che è più prossima al castello. In virtù di ciò, viene chiesto al pontefice che si trasferisca in Mercatale la chiesa di S. Maria de Castroveteri e che ivi si ricostruisca con annesso convento e tutto quanto ad esso serva, sotto la medesima o altra invocazione e che ciò ad essi si conceda

la petitio viene accolta… ma analizziamola… suggerisce che l’acquisizione del luogo attuale di S. Maria della Pietà sia avvenuta in due tempi; il privilegio documenta il secondo ed evoca il primo

1) concessione di trasferire titolo e diritti della chiesa di S. Maria de Castroveteri, presso Umbertide, in diocesi di Gubbio, detta sine cura, di giuspatronato della comunità di Fratta, in luogo detto Mercatale, più prossimo al castello di Fratta, dove dovrà esser costruita una cappella, e concessione agli Osservanti della chiesa di S. Maria de Castroveteri, potendovi aggiungere l’edificio conventuale, per impiantarvi una comunità, con l’impegno di curare anche la cappella di Mercatale

2) concessione, in accoglimento della petitio, di trasferire i diritti di S. Maria de Castroveteri a Mercatale, per costruire lì chiesa e convento “sub predicta vel alia invocatione”, poiché è luogo più vicino al castrum e sarebbe quindi più frequentato dai fedeli rispetto alla originaria chiesa di S. Maria de Castroveteri

Sisto IV commette al vicario generale in spirit del vescovo di CdC, se nulla osta, di proccedere al detto trasferimento e alla consegna ai frati Minori della chiesa di S. Maria de Castroveteri… e così avviene

nel 1481 agosto 15 viene infatti nominato il procuratore che avrebbe curato il passaggio di titolo e beni

su questa chiesa libro del 1981 dei frati minori Igino Gagliardoni e Luciano Canonici… senz’altro molto utile, ma reca il marchio di fabbrica del buon p. Luciano Canonici… è confusionario, cita documenti, talvolta preziosi, ma senza mai offrire rimandi archivistici, segnature, in ultima analisi la possibilità del riscontro documentario… attualmente l’Archivio storico di SMA è in fase di avanzato riordinamento e inventariaz… e così, fortunatamente, almeno i principali documenti citati in quel libro sono stati tutti ritrovati

ma torniamo alla chiesa e convento di S. Maria della Pietà

costruzione della chiesa negli anni ottanta: testamenti ed altre spie documentarie

1486 settembre 15: (perg. 124) Giovanni, vescovo di Rimini e luogotenente generale in Perugia, accoglie la richiesta del guardiano del convento di S. Maria della Pietà de Castroveteri di poter permutare un terreno del convento con uno della vicina chiesa di Sant’Andrea, rappresentata dal rettore Giovanni da Preggio, e ciò nonostante quanto stabilito in una lettera di Paolo II del 1465, inserta nella petitio ergo, nel 1486 la comunità è già istituita e vi è un guardiano

vediamo ora cosa raccontano gli annalisti francescani della prima età moderna circa la fondazione del convento di fratta??

Francesco Gonzaga, De origine Seraphicae Religionis, Roma, 1587: “Sancta Maria de Pietate Sepis (vulgo Fracta)” fondato nel 1481, in gran parte, dice, realizzato con denari della comunità, mentre a Bartolomeo Buselli di Nello della Fratta, cittadino di Perugia, si dovette la ristrutturazione della chiesa; al tempo di Gonzaga i discendenti di questo continuano a beneficare il convento e ad essere costantemente vicini ai frati. Presso il convento vivono 15 frati (p. 165)

Annales Minorum di Wadding (nel primo Seicento): danno, di fatto, il regesto del privilegio del 1481, aggiungendo le informazioni del Gonzaga e nulla più (vol. 14, p. 272)

dagli annalisti dell’intero orbe francescano, passiamo ora al principale annalista umbro contemporaneo ai precedenti… fr. Agostino da Stroncone, autore nel 1680 dell’Umbria serafica

Agostino da Stroncone

dopo il 1517:

“La nostra Provinzia a 9 Custodie, com’aveva a tempo di S. Bonaventura, et in esse 76 conventi (…)La 3°’ è la Custodia Castellana, ch’a’6 Cònventi, cioè Castello, Borgo, Fratta, Montone, Cerbaiolo, e Citerna”

a proposito del numero de frati che devon andare alle feste de conventi e de monasterij. Alla festa di Borgo S. sepolcro siano 10 sacerdoti con quelli del luogo, di Castello 14, della Fratta 14

1593: Fra Felice Ranieri dalla Fratta di Perugia è fatto Guardiano di Gerusaleme e Custode dì Terra Santa.

1621: Nelle Murate di Castello passano al Signore due gran Serve di Dio, ciò è a 28 di giugno, suor Eustachia di Castello stata Abbadessa et alli 31 di luglio suor Bernardina Tartaglia dalla Fratta, ambe sono state Osservanti Religiose e hanno predetto il giorno della lor morte. MS. Monas.

1624: Nelle Murate di Castello a 29 di febbraio muore Suora Giulia Bartoletti dalla Fratta di gran silenzio e austerità mentre gli si da l’estrema unzione, son uditi dalle monache sensibilmente dolcissimi canti angelici, onde le cose usate da lei son pigliate e tenute come reliquie.

notizie di carattere istituzionale e relative a quelle che potremmo chiamare emergenze… ma cosa fanno, nella quotidianità, i francescani alla Fratta?

per tentare di rispondere forse è utile, a questo punto, sviluppare una breve riflessione su quella che potremmo definire parafrasando Agostino da Stroncone, “la Fratta serafica”…

non possiamo arrivare a scomodare Von Balthasar ed evocare “il tutto in un frammento”. A Fratta non arrivano mai a svilupparsi tutte le famiglie francescane… ma le principali e più antiche sì… e quindi Conventuali ed Osservanti…. S. Francesco e S. Maria della Pietà

ragioniamone un po’

ubicazione: “tra eremo e città” (Grado Merlo)… ubicazione del convento rispetto al castrum. Non troppo lontano, ma non dentro…

intitolazione mariana, propria degli Osservanti per il legame ideale con S. Maria degli Angeli. Qui l’intitolazione mariana preesisteva, ma è declinata nella Pietà

cosa fanno i Minori Osservanti ad Umbertide? il loro apostolato si sviluppa nelle forme consuete… dire qualcosa

da segnalare è però il servizio di cappellani e infermieri che spesso i frati prestano presso il vicino ospedale di Sant’Erasmo

confraternite: del Suffragio, dal secolo XVII, di S. Pietro Martire (dei contadini) dal Settecento.

nel 1724 è documentata una scuola per fanciulli presso il convento e nel 1735 un delegato del Comune chiede che sia mantenuta la disponibilità di un lettore di filosofia

Proprio al 1724 si conserva un prezioso verbale di visita canonica del convento di S. Maria della Pietà… il testo è chiaro, credo che la cosa migliore che possa fare è leggervelo… da libro Canonici-Gagliardoni, pp. 58-62

nel Settecento, inoltre, nascono il Monte frumentario ed il Monte di Pietà di Fratta… con ritardo, ma è significativo. Iniziative legate alle Confr. di Santa Croce e di San Bernardino… ma di queste si parlerà nella prossima conferenza, per cui non mi ci soffermo

questa lunga età moderna… uniformata dal Concilio di Trento, vive un primo scossone con l’invasione francese

1810, anno della soppressione, vi è però anche l’assegnazione agli Osservanti della vicina parrocchia di S. Erasmo in S. Croce. Viene salvaguardata la cura animarum, andrebbe approfondita questa coincidenza di date…

1815 il convento viene riaperto e riprende tutte le attività precedenti

1860 Unità d’Italia e annessione dellì’Umbria… decreti Pepoli, che anticipano qui la generale soppressione del 1866

1863, soppressione e demaniazione del convento di Fratta. Vi dimoravano 9 frati

ci si realizza un ospedale, prima civile poi militare.

1895 il Comune cede il convento alla Congregazione di carità, che, successivamente, vi realizza una casa di riposo

l’affidamento all’ECA del convento ne impedisce la messa all’asta, cosa che invece capita in molte altre situazioni, in cui così i frati hanno la possibilità di ricomprarsi i conventi demaniati… non qui però

1941 i Salesiani, su richiesta del Comune, accettano di stabilirsi ad Umbertide, con l’impegno di creare un oratorio. Si stabiliscono in S. Croce fino al 1944, quando prendono possesso di S. Maria. Gestiscono la parrocchia – che dal 1944 assume la denominazione di S. Croce in S. Maria – e l’oratorio “Don Bosco”, restandovi fino al 1963.

a quel punto il vescovo di Gubbio Beniamino Ubaldi propone ai Minori il ritorno ad Umbertide

la richiesta trova il favore del Definitorio provinciale, che, nella riunione del 10 dicembre 1963, accetta la proposta, che prevede anche l’affidamento della parrocchia di Santa Croce – che il Definitorio vuole sia costituita come regolare – ed il servizio presso l’ospedale locale1.

La Provincia Serafica sta in quel momento riorganizzando la propria presenza sul territorio regionale… chiude i conventi piccoli e isolati ed apre in centri in espansione… aprendosi con decisione all’attività pastorale, assumendo l’onere delle parrocchie

La presenza in un centro in espansione demografica ed economicamente vitale come Umbertide, potendo inoltre esercitare anche il servizio parrocchiale e la cappellania ospedaliera viene così giudicata del tutto opportuna.

i Minori tornano così ad Umbertide, già Fratta, il 4 gennaio 1964: si fanno carico, come detto, della parrocchia e della cappellania del vicino ospedale civile; proseguono inoltre l’attività dell’oratorio Don Bosco

negli anni sessanta/settanta è residenza, non convento; nel 1981 è convento

circa la parrocchia, va sottolineato la qualità “conventuale” della stessa sin dal 1964; in queste si imposta una pastorale «in stile francescano» attraverso «fraternità di frati comunitariamente parrocchiali». Non si tratta, quindi, di sostituirsi ai parroci attraverso religiosi che gestiscono individualmente la cura parrocchiale, ma di offrire, dove serve ed è possibile, un servizio che sia caratterizzato in senso francescano e quindi, anzitutto, in chiave di fraternità.

Questa caratteristica permette un forte radicamento del carisma francescano nella parrocchia di S. Maria della Pietà ed è questo che consente, negli anni novanta, nel periodo in cui i Minori tendono a ritirarsi dall’impegno parrocchiale, il mantenimento della parrocchia di Umbertide

la parrocchia francescana di Umbertide dura fino ad oggi, così come fino ad oggi dura la presenza osservante in Umbertide: il prossimo mese, il 10 aprile, compirà formalmente 543 anni…

e quindi concludo con un augurio: ad multos annos!

1 ASPSSF, PSFA, Regestum, 1963-1970, pp. 16-19. Il convento, già dei Minori, era stato demaniato nel 1863 e, dopo varie vicissitudini, affidato ai Salesiani nel 1941; cf. ASP, LIII/1 (1998), p. 41.

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