L’ISUC ha organizzato un convegno sulla storia e sulla attualità delle comunanze agrarie in collaborazione con i comuni di Costacciaro, di Scheggia e con l’Università degli uomini originari di Costacciaro. Le comunanze agrarie sono un esempio di gestione del territorio storiche e disciplinate da forme giuridiche tradizionali. La loro estensione non è marginale e, anche se sembrano limitate alla gestione di un settore economico non più trainante nella contemporaneità, sono un esempio di economia “alternativa” rispetto ai modelli vigenti. Nella zona dell’appennino eugubino esse sono nate anche dalla evoluzione del patrimonio delle abbazie benedettine avellanite e hanno conservato nel tempo la loro vitalità. Il tipo di proprietà comune che le caratterizza non ha ovunque le stesse caratteristiche e fonti giuridiche. E’ però una esperienza in cui l’uso è lasciato principalmente al lavoro dei beneficiari e finalizzato al mantenimento nel tempo e al miglioramento del bene che deve rimanere intatto per le future generazioni. Si tratta di una visione che, nata nel medioevo, propone una attualità basata sulla visione della economia come servizio al benessere della comunità e che trova, nell’attualità, interessanti riscontri per promuovere il welfare di comunità e la sostenibilità.
Nella sua relazione il prof. Franco Alunno Rossetti ha illustrato le problematiche giuridiche connesse a questo istituto che era mal disciplinato nella legge del 1927 perché non si teneva conto della diversa situazione dei territori. Ha sottolineato come la recente legge del 2017 ha cambiato la situazione, riconoscendo le diverse situazioni e rendendo necessario lo studio della documentazione storica che fonda i diritti delle comunanze.
Il Prof. Augusto Ciuffetti ha illustrato le caratteristiche della economia delle zone appenniniche, il loro spopolamento in conseguenza della rivoluzione industriale e la capacità innovativa degli abitanti della montagna che erano abituati a muoversi per la transumanza e per l’esercizio di altri mestieri connessi ala lavorazione del legno. Questa capacità di viaggiare comportava anche una abitudine ad una economia basta sulla moneta e non sulla sopravvivenza come avveniva di solito nelle zone montane.
Il Professor Euro Puletti ha illustrato l’origine della Università che si fondò su diritti consuetudinari riconosciuti in un processo presso la diocesi di Gubbio nel 1287.
Gabriele Lupini ha illustrato l’attività attuale della università connesse al turismo sostenibile, all’uso della grotta a fini turistici e ha illustrato le difficoltà che spesso si incontrano con la Regione per promuovere nuovi progetti.
Hanno portato il saluto i sindaci di Costacciaro e Scheggia ed il dott. Gianni Bovini in rappresentanza dell’ISUC , che ha illustrato il ruolo dell’istituto e dell’iniziativa “Valorizzare il passato per costruire il futuro”.